Molti padroni di cani si saranno spesso chiesti se il loro fidato amico ha memoria, e se ricorda gli eventi, le persone, le azioni…

In breve potremmo affermare di sì. Ma per rispondere correttamente a questa domanda, dobbiamo specificare come meglio come funziona la memoria del nostro amico a quattro zampe.

Ci sono dei tratti che infatti assomigliano molto alla memoria umana, altri invece che se ne discostano molto… Anche se le ultime ricerche scientifiche hanno portato a galla importanti novità. Ma partiamo per gradi.

I DIVERSI TIPI DI MEMORIA NEL CANE

Intanto possiamo iniziare col dire che i cani possiedono tre principali e diversi tipi di memoria:

1- Memoria a Breve Termine. Questo tipo di memoria serve al cane a ricordare l’azione che sta svolgendo, per capire come compierle e portarla a termine, eseguendone passo per passo le varie fasi (ad esempio prendere un osso, scavare la buca, inserire l’osso, ricoprire la buca). Ma si dimenticherà di questa azione poco dopo averla compiuta. Ecco perché, ad esempio, se torniamo a casa e vediamo che il nostro peloso ha combinato qualche disastro, sarà inutile rimproverarlo poiché lui non si ricorderà assolutamente di aver fatto la cosa per cui lo sgridate. Se invece ci troviamo di fronte al misfatto nel momento in cui accade, allora abbiamo circa 10-20 secondi per riprendere il nostro animale. La memoria a breve termine dei cani, infatti, persiste per un brevissimo lasso di tempo.

2- Memoria a Lungo Termine. Potremmo definirla come la “biblioteca” della memoria. Grazie alla memoria a lungo termine, il cane memorizza tutta una serie di riferimenti, che potrà poi ripescare e gli saranno utili nell’arco di tutta la sua vita come volti, oggetti, posti, odori e rumori. Per la maggior parte, il cane immagazzina questi riferimenti nei momenti più salienti e significativi della sua vita: i suoi primi 3-4 mesi e la fase della maturazione sessuale. Le cose apprese durante questi periodi hanno maggiore probabilità e facilità di rimanere impresse nella memoria del cane. Insomma: non si dimenticherà facilmente di qualcosa accaduto in questo periodo, che sia positivo o negativo, e se lo porterà dietro tutta la vita. Questo serve all’animale per sviluppare l’adattamento e difendersi così da quelli che ha individuato come pericoli. Anche durante il resto della sua vita il cane avrà la capacità di impare e immagazzinare questi riferimenti così importanti, ma serviranno molto più ripetizioni per fissarli nella sua mente.

3- Memoria Procedurale. Questo tipo di memoria permette all’animale di compiere funzioni complesse, e gli permette di divincolarsi da situazioni difficili. Come ad esempio, ritrovare la strada di casa se si perde. Nel suo cervello infatti si è costruita come una mappa mentale che gli consentirà di usufruirne ogni qualvolta ne avrà bisogno. La stessa memoria serve al nostro amico a quattro zampe per risolvere azioni complesse, come giochi di attivazione mentale.

I CANI HANNO ANCHE UNA MEMORIA EPISODICA SIMILE A QUELLA UMANA: LO AFFERMA UN RECENTE STUDIO.

L’ipotesi che i cani possiedano una memoria di tipo episodico, simile a quella umana, è stato un tema dibattuto per decenni nella comunità scientifica di riferimento.

La svolta in merito a questo dibattito c’è stata nel 2016, grazie a uno studio condotto da tre ricercatori dell’Università di Eotvos di Budapest (tra cui l’etologa italiana Claudia Fugazza), che in merito pubblicano un articolo sulla rivista “Current Biology”.

In pratica lo studio dimostra come i cani riescano a ricordare gli eventi, anche di scarso interesse. Una capacità molto simile, quindi, a quella degli umani che hanno ricordi in prima persona delle loro esperienze pregresse. Questa capacità si inserisce nella memoria a lungo termine poiché consiste, appunto, nel richiamare alla mente un episodio particolare vissuto tempo prima, grazie al verificarsi di uno stimolo che ne faccia scattare il ricordo.

Si tratta di una scoperta straordinaria, in quanto è la prima volta che si registra una capacità simile in animali diversi dai primati.

Ma è probabile che chi vive con un peloso a quattro zampe vicino, potrebbe forse non stupirsi particolarmente di questa capacità.