Navigando sul web si trovano articoli e interventi (spesso senza firma e sempre privi di bibliografia scientifica) che demonizzano l’atto di mescolare un alimento umido con un alimento secco per i nostri amici pelosi. Ma perché? E’ veramente una pratica dannosa?

 

La risposta è no! Ma proviamo ad andare per punti e capire perché.

  • Sono differenti le concentrazioni di acqua:
    Vero… E quindi?

Ogni pietanza composita è necessariamente, quando non sia cibo commerciale, costituita da alimenti con differente concentrazione di acqua al proprio interno. Una bella minestra coi crostini di pane, ad esempio, sarà fatta da una parte pressoché disidratata (crostini) ed una molto umida (zuppa) mescolati assieme.
Voi la mangiate? La ritenete nociva? Direi proprio di no… quindi perché dire che fa male alla salute della digestione del cane?

 

  • I tempi di digestione degli alimenti secchi sono differenti, di solito maggiori, rispetto a quelli umidi:
    Vero… E con ciò?

Quando la digestione inizia il bolo (ovvero la mescolanza del cibo masticato) comincia ad essere attaccato dai succhi digestivi: prima i gastrici, poi bile, succo pancreatico, enterico etc. In questo processo di “discesa” le differenti parti verranno attaccate al solito modo ma, data la presenza o meno di acqua e le caratteristiche del substrato, scomposte in tempi differenti.
Si creerà così una progressione, una gradualità dal più digeribile (in testa) al più lento (ultimo della fila). Insomma, ciò che sarà più “secco” impiegherà più tempo rispetto a ciò che è più umido nel percorso verso l’espulsione.
Questo vi pare un problema? Semmai è un vantaggio… una migliore distribuzione, una maggiore stratificazione delle sostanze e un graduale, costante, transito lungo le vie interne.

 

  • Ci sono studi che dimostrano che è una pratica scorretta:
    Davvero? E quali sono?

In verità esistono pubblicazioni che indicano l’esatto opposto. Ci sono ricerche che valutano i tempi di transito di alimenti di ogni genere. Questi studi contemplano spesso la possibilità di associazione tra sostanze di differenti tempi di digestione1 e, in nessun caso, ciò ha determinato una problematica. Esistono anche ricerche² che hanno valutato la mescolanza di “crocchette a differente dimensione” perché, anche in questo caso, i tempi di digestione sono differenti a causa dello spessore e del volume (più piccolo, più attaccabile, prima digeribile).
Anche qui la salute del nostro amico è stata considerata più che salva… vale il concetto spiegato prima. Infine, come precisazione finale, serve considerare che i tempi di digestione sono variabili da individuo a individuo³: quindi ancor di più è difficile standardizzare un modello, tantomeno una regola di pericolo.

In sintesi, ciò che raccomanderei è comunque sempre un po’ di attenzione a ciò che si legge online. Internet è la fucina delle idee… ma la scienza è una cosa un po’ più organizzata. Ed allora il consiglio è sempre quello di rivolgersi, per certi dubbi specifici, al proprio medico veterinario di fiducia: meglio se specializzato in nutrizione.

Oscar Pellegrini
DVM – PhD Nutrizione Animale Università di Pisa

Bibliografia
1. https://link.springer.com/article/10.1007/s00360-012-0727-y
2. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29030884/
3. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29031328/