Lo sapevi che i sensi “alimentari” del cane sono essenzialmente due? Ovviamente il gusto, che contrariamente a quanto possiamo immaginare non è il più importante, e l’olfatto.

Il cane presenta circa 1700 calici gustativi, molti più del gatto, certo, che ne possiede circa 500, ma decisamente meno dei 9mila dell’uomo.
Questo spiega, ad esempio, la scarsa propensione dei nostri cani ad “assaporare” il cibo che gli offriamo e preferire una rapida ingestione, quasi senza masticare.

Nonostante siano pochi i recettori a loro disposizione sono in grado di percepire diverse sfumature di sapori in maniera abbastanza precisa.
Questo permette ai cani di sviluppare delle preferenze soggettive importanti che spesso causano in alcuni proprietari la frustrazione di non sapere più come alimentarli, poiché “viziati” o semplicemente dal palato esigente!

Sono in grado di ben distinguere (e prediligere!) il sapore dolce, al contrario dei gatti che quasi non ne possiedono recettori specifici.
Tuttavia, si tratta di alimenti non adatti al loro metabolismo per l’eccesso di zuccheri presenti,
quindi da evitare il più possibile o quantomeno limitare al fruttosio contenuto in alcuni frutti che possono tranquillamente assaggiare.

Oltre a questo discernono tra il salato, l’umami, ossia il sapore dei nucleotidi che compongono le fonti proteiche come carne e frattaglie, tanto gradite, acido e amaro invece non sono molto apprezzati. Va da sé che questo comporta una predilezione per alimenti a base di carne o surrogati.

La selezione del cibo però avviene principalmente attraverso il senso dell’olfatto, molto più sviluppato ed evoluto del nostro al contrario del gusto: per 10 milioni di recettori olfattivi dell’uomo, un cane ne presenta circa 150-200 milioni!
Ecco quindi su cosa possiamo andare a lavorare per risolvere quei problemi un po’ fastidiosi di appetito e interesse per il cibo.

A questo proposito è importante ricordare che gli alimenti sprigionano aromi più o meno intensi a seconda della temperatura a cui vengono serviti e anche della quantità di acqua contenuta in essi: un alimento umido e proposto a temperatura ambiente o appena intiepidito risulterà decisamente più intrigante di uno secco o disidratato, come le crocchette.

Gli odori più attraenti, ovviamente, sono quelli che derivano da fonti proteiche come la carne o le frattaglie (fegato, cuore…) e dai grassi, sempre di origine animale (non per niente si tratta di carnivori!)

Se anche il tuo cane ha problemi di inappetenza prova a variare alimenti basandoti sull’odore e sulla temperatura a cui vengono serviti.