Chi si prende cura di un amico a quattro zampe lo sa bene: avere un animale in famiglia comporta, oltre all’infinito bagaglio di coccole e allegria, anche tutte quelle piccole o grandi spese che si rendono necessarie per il suo mantenimento e la sua salute. 

In particolare le spese veterinarie, tra quelle ordinarie  – come vaccinazioni e visite di controllo varie – e quelle (purtroppo) imprevedibili, sono di solito fra le spese più onerose da sostenere, che si vanno a sommare al bilancio familiare globale.

Come però molti già sapranno, per fortuna anche le spese veterinarie sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi annuale, proprio come tutte le altre spese mediche che sosteniamo per il resto della famiglia, al fine di ottenere sgravi e rimborsi. 

Vediamo quali sono le regole da rispettare, gli accorgimenti da tenere e le novità in materia che si applicano dal 2020. 

DETRAZIONE DELLE SPESE VETERINARIE: COS’È E COME FUNZIONA

Partiamo intanto con le informazioni di base. Quando parliamo di “spese veterinarie detraibili”, intendiamo quegli oneri che sono scaricabili con la dichiarazione dei redditi (sia con modello 730 che con modello Unico) e che prevedono la possibilità di ottenere una riduzione della quota IRPEF (in poche parole, uno “sconto” sulle tasse). 

Come per le altre spese mediche, la detrazione è pari al 19%, ma si può ottenere solo se si supera la soglia minima di  € 129,11 che costituisce la franchigia. Infatti il 19% viene calcolata solo sulla spesa sostenuta al di sopra di questo importo. 

Cosa significa questo? Che se durante il 2019 abbiamo speso un importo inferiore a questa soglia, non sarà necessario inserire questa voce nella dichiarazione dei redditi, poiché non si avrà diritto ad alcuna detrazione. 

È stato fissato poi anche un tetto massimo di spesa su cui calcolare il 19%, che per il 2019 ammontava a 387,34 €.

SPESE VETERINARIE DETRAIBILI: NOVITÀ 2020

La prima e più importante novità del 2020 in merito alla detraibilità delle spese veterinarie è quella dell’innalzamento della soglia massima di spesa detraibile fino a 500 €, rispetto ai 387,34 € dell’anno precedente. Si potrà quindi ottenere una detrazione massima di 70,46 € rispetto ai 49 € e del 2019. 

Anche se si tratta di un piccolo aumento, è pur sempre un bel passo avanti per le persone che si occupano tutti i giorni dei loro adorati pelosotti. 

Occorre fare però qui una precisazione: il limite di spesa è unico e cumulativo indipendentemente dal numero di animali che abbiamo in casa. 

La franchigia invece resta invariata a 129,11 €, così come l’aliquota di importo detraibile al 19%. 

La seconda importante novità del 2020 è che per poter beneficiare di questa detrazione, è necessario pagare con moneta tracciabile e non in contanti. Via libera invece per carta di credito, bancomat, bonifici o assegni. 

Ecco quali sono esattamente le spese che possono essere portate in detrazione, in relazione alla cura dei nostri amati cuccioli:

  • Visite mediche veterinarie
  • Vaccinazioni
  • Operazioni chirurgiche
  • Analisi di laboratorio
  • Farmaci con regolare prescrizione medica (sia ad uso veterinario che umano). 

Non rientrano invece queste spese:

  • Farmaci senza prescrizione medica
  • Antiparassitari
  • Mangimi speciali

COME OTTENERE LA DETRAZIONE PER LE SPESE VETERINARIE

Occorre presentare, a chi redige la dichiarazione dei redditi, tutti i documenti fiscali attestanti le spese sostenute (gli scontrini parlanti, le fatture, le ricevute ecc). riportanti il codice fiscale del proprietario dell’animale

Attenzione. C’è poi un altro documento molto importante da presentare, molto spesso sottovalutato o del tutto trascurato: si tratta dell’attestato che certifica la proprietà dell’animale (o degli animali) per il quale sono state sostenute le spese che si intende detrarre. Infatti senza questo documento non è possibile beneficiare della detrazione. Infatti sono soggette a detrazione solo le spese sostenute per animali legalmente detenuti.

Questo documento può essere rilasciato dalla ASL di competenza, oppure dal medico veterinario nel momento in cui gli portiamo per la prima volta il nostro amico a quattro zampe. 

Nel caso dei cani è più facile essere già in possesso di questo documento, dal momento in cui esiste l’obbligo di legge dell’iscrizione all’anagrafe canina. Per gli altri animali sarà il veterinario stesso a rilasciare il “pet passport”. 

Altre prove di legale detenzione possono essere fornite dal certificato di adozione, dalla fattura di acquisto dell’animale, o ancora, in caso di animali sottratti alla strada, si può procedere con una dichiarazione volontaria. 

Si consiglia di non presentare la richiesta di detrazione delle spese veterinarie, qualora manchi la certificazione che attesti la legale proprietà dell’animale. Così facendo infatti si rischia non solo di essere sanzionati per “detrazione indebita” ma anche per “mancata regolarizzazione del possesso di animali”

Insomma, nonostante le regole siano molto ferree quando si tratta di fisco, si tratta pur sempre di bell’aiuto per chi si occupa con amore e cura dei propri amici a quattro zampe.